giovedì 3 giugno 2010

Alessandro Canassa Vigliani

L'Italia fortunatamente non è solo letteratura adolescenziale e libretti di calciatori, comici e casi umani. Fortunatamente c'e ancora voglia di scrivere qualcosa che sia una ricerca, una testimonianza.
Qui affrontiamo Alessandro Canassa Vigliani, uno scrittore emergente ma, nonostante l'età, con una lunga storia di vita alle sue spalle.Uno scritto indipendente, in tutti i sensi possibili.
Ecco l'intervista


Chi è Alessandro Canassa Vigliani e da dove/cosa viene?

. Alessandro Canassa Vigliani viene da tanti posti e tante esperienze diverse, ma di sicuro arriva come si direbbe in taluni ambienti 'dal basso'. Perché è cresciuto in strada. Tant'è che Canassa Vigliani, è nome nobile di strada. Il primo è un soprannome nato in un bar, il secondo è il cognome reale.

Come sei arrivato alla letteratura?

. Diciamo che è la letteratura che è venuta da me. Ha bussato, è entrata e si è accomodata. Avevo sette anni. Da lì, con alcune pause dovute a scelte che mi hanno portato via dalle mie passioni, posso dire di non aver mai smesso. Poi letteratura a parte nel 2009, l'anno scorso, ho incontrato un primo editore disposto a pubblicarmi. Spero un giorno di poter ringraziare qualcuno di avermi letto quando non lo faceva nessuno.

Parliamo del tuo stile. Come descriveresti la tua scrittura? cosa nascondono le tue storie.?

. Uno stile scarno. Quasi privo di emozioni. Le ambientazioni delle mie storie sono sempre comunque fredde, così come i dialoghi spesso glaciali. Ho uno stile volutamente privo di punti esclamativi per intenderci. Le mie storie nascondono simbolismi, messaggi, è più importante leggere tra le righe che non nella storia stessa. Cerco sempre di inquietare il lettore. Nel caso di "Virus", è un'operazione che parte già dalla copertina, opera di Gyzerouno.

IL VERSO DELLA MILITANZA è la tua prima raccolta di poesie uscita nel 2009 per Lupo Edizioni. Parliamone un pò..

. "Il verso della militanza" è una silloge di poesie nata dalla collaborazione con Massimiliano Mazzanti capo editore della Lupo Edizioni. Il titolo della raccolta, però, svia di molto quello che è il senso delle poesie che la compongono. Non è la politica il fulcro della silloge, ma la vita come militanza. Da lì il titolo.


VIRUS e' il tuo nuovo romanzo uscito per la PULP EDIZIONI. Di che si tratta?

. Virus è una critica feroce alla televisione odierna ma nel mio stile. Il protagonista, imprenditore della televisione, si ritrova ostaggio di una donna in una stanza. Quattro mura, come i quattro lati della televisione. Davanti a lui una tivù e le immagini della sua vita. Da lì, tutta la storia che, come già detto, è importante leggere anche tra le righe, partendo proprio dalla copertina.

Quanto c'è della tua vita e delle tue esperienze nella tua scrittura?

. Per forza di cose c'è molto. Ma non delle mie esperienze, piuttosto dei miei gusti, delle mie scelte, ciò che scrivo è intriso della mia critica verso la società odierna.

Qualche considerazione sulla situazione delle editoria in Italia?

. Siamo l'unico paese che ha più scrittori che lettori e questo è "merito" soprattutto delle cosiddette case editrici a pagamento. Basta pagare e ti ritrovi il tuo bel libro da "regalare" ad amici e parenti o da vendere in libreria. In più, ormai, si tende a tradurre più che a valorizzare gli autori nostrani. E quando parlo di autori, parlo di scrittori, non di personaggi televisivi prestati alla scrittura. Ormai basta andare in televisione per diventare autori di best seller.

Progetti futuri?

. "Virus" ha visto la luce da cinque giorni, il progetto futuro più imminente è quello di farmi conoscere. Sono pur sempre un esordiente e deve essere questa la priorità. Poi verrà il resto.

Concludi come vuoi

.Ti ringrazio per lo spazio concessomi e ringrazio coloro i quali hanno già acquistato e acquisteranno "Virus".

http://www.canassacafe.blogspot.com/

martedì 1 giugno 2010

Vanslafurka Videomalattie

Parlando di videoarte si rischia spesso di incontrare banalita sconfortanti e pesante retorica in eterne imitazioni della più solenni videoesplorazioni a cui ci siamo abituati negli anni.
Vanslafurka Videomalattie è una produzione di carnali, oscure e curiose videoricerche artistiche di matrice decadentemente pornografica.
Nessun languore erotico ma una vera dura calata all'inferno delle pulsioni più nascoste.
Ecco l'intervista alla mente del progetto.


1 Parliamo un di queste Videomalattie. La nascita e la formazione del progetto.
_all' inizio c'era R.U.videofatture, la sub label dedicata alle realizzazioni video della mia etichetta Rarefazioni Uterine, che pubblicò materiale harsh noise/industrial dal 1999 al 2003.E' ovvio dire che i primi approcci col video furono quasi esclusivamente diretti verso la realizzazione di videoclip e documentazioni di eventi relativi al mondo industrial.dal 2001 la produzione di R.U. si estese ai cortometraggi, dove incominciarono le prime esplorazioni verso la carne e le interazioni ad essa connesse.partecipai 2 volte al Festival del cinema trash di Torino e al F.I.C.A. con discreti risultati.nel 2003 R.U.tirò le cuoia, e le successe VLF, dove le estetiche accennate nei precedenti lavori vennero approndite e perfezionate, adesso VLF è una casa di produzione visiva indipendente che raccoglie tutte le mie realizzazioni video e fotografiche, ha una concezione di pornografia apto-convulsa decisamente originale e non in linea con la concezione di erotismo adesso tanto di moda tra le nuove generazioni.con 2 dvd all'attivo e il terzo di imminente uscita, VLF rappresenta al meglio il mio stato di decadenza, lavoro per rendere reali le mie fantasie mentre la realtà in cui vivo affonda nel fango.

2 Il tuo progetto verte principalmente attorno a pornografia e decadenza estetica. corretto?
_esatto, una pornografia personale e, quasi, intimistica dove un'estetica decisamente inusuale viene presa a modello ed elaborata secondo la mia visione,

3 Quali sono le principali influenze video ed estetiche?
_non saprei, in vita mia ho guardato e riguardato una mole di materiale video pressochè infinita, direi che più delle visioni/estetiche mi influenzano le attitudini, i gesti, i gusti, le preferenze che io stesso mi accorgo di avere giorno per giorno.


4 Cos'e per te il corpo,aldila' del lato strettamente e visivamente pornografico della tua ricerca?
_il corpo fà parte della meccanica che garantisce il coefficiente di insoddisfazione che dilania la mia esistenza, più prosaicamente è un veicolo di malattia e disagio, solo dopo è anche uno strumento per trarre piacere.


5 C'e anche un sottile aspetto religioso in Videomalattie...
_l'uso di determinate simbologie non è legato a nessun aspetto religioso/mistico, parte da un'esigenza meramente estetica, le speculazioni su "dio" o chi per esso le lascio agli altri miei progetti...in V>L>F Videomalattie si celebra la (mia) carne e nient'altro.

6 cos'e l'estremismo esistenziale?
_è la chiave di lettura di tutti i lavori firmati V>L>F, il nome del progetto è già una chiara dimostrazione d'intenti (vans la furka = vai alla forca), è il non rendere conto a nessuno, è il fare quello che si Vuole (considerando il termine nella sua accezione più ampia e con tutte le stratificazioni del concetto di Volontà), è il non aderire a nessun parametro estetico, di linguaggio, di bon ton.

7 Parlando di videoarte oggi cosa c'e da dire?
_da anni non seguo attivamente l'ambiente, sono rimasto fermo ad un decennio fà.

8 Dove intendi arrivare e cosa vuoi comunicare con i tuoi lavori?
_non c'è una precisa volontà comunicativa nelle Videomalattie, nè tantomeno un traguardo da raggiungere, l'unico motivo dell'esistenza di questo progetto e che vi realizzo delle cose solo perchè queste cose vanno realizzate, faccio le cose che piacciono a me in linea di massima, a volte queste incontrano i gusti di altri individui, a volte no.tutto più o meno si riduce a questo.

9 gli attori che partecipano ai tuoi video? sono parte integrante del progetto?come nasce il rapporto tra loro e le videomalattie?
_i rapporti con i performer del mio videocirco nascono da una reciproco interesse artistico/personale.loro stimano il mio modo di lavorare, io condivido la loro attitudine.tutto poi si evolve in maniera naturale e decisamente appagante per entrambi.per scelta non lavoro con professioniste/i, preferisco di gran lunga una ragazza che capisce e condivide l'estetica e il mezzo ad una professionista che vede il suo impegno con me come uno dei tanti.Diventano parte del progetto in quanto sono la carne con la quale tutto il progetto interagisce.

10 concludi come vuoi tu
_siamo carne di satana!finito!


http://www.vlfvideo.blogspot.com/