Qui affrontiamo Alessandro Canassa Vigliani, uno scrittore emergente ma, nonostante l'età, con una lunga storia di vita alle sue spalle.Uno scritto indipendente, in tutti i sensi possibili.
Ecco l'intervista

Chi è Alessandro Canassa Vigliani e da dove/cosa viene?
. Alessandro Canassa Vigliani viene da tanti posti e tante esperienze diverse, ma di sicuro arriva come si direbbe in taluni ambienti 'dal basso'. Perché è cresciuto in strada. Tant'è che Canassa Vigliani, è nome nobile di strada. Il primo è un soprannome nato in un bar, il secondo è il cognome reale.
Come sei arrivato alla letteratura?
. Diciamo che è la letteratura che è venuta da me. Ha bussato, è entrata e si è accomodata. Avevo sette anni. Da lì, con alcune pause dovute a scelte che mi hanno portato via dalle mie passioni, posso dire di non aver mai smesso. Poi letteratura a parte nel 2009, l'anno scorso, ho incontrato un primo editore disposto a pubblicarmi. Spero un giorno di poter ringraziare qualcuno di avermi letto quando non lo faceva nessuno.
Parliamo del tuo stile. Come descriveresti la tua scrittura? cosa nascondono le tue storie.?
. Uno stile scarno. Quasi privo di emozioni. Le ambientazioni delle mie storie sono sempre comunque fredde, così come i dialoghi spesso glaciali. Ho uno stile volutamente privo di punti esclamativi per intenderci. Le mie storie nascondono simbolismi, messaggi, è più importante leggere tra le righe che non nella storia stessa. Cerco sempre di inquietare il lettore. Nel caso di "Virus", è un'operazione che parte già dalla copertina, opera di Gyzerouno.
IL VERSO DELLA MILITANZA è la tua prima raccolta di poesie uscita nel 2009 per Lupo Edizioni. Parliamone un pò..
. "Il verso della militanza" è una silloge di poesie nata dalla collaborazione con Massimiliano Mazzanti capo editore della Lupo Edizioni. Il titolo della raccolta, però, svia di molto quello che è il senso delle poesie che la compongono. Non è la politica il fulcro della silloge, ma la vita come militanza. Da lì il titolo.

VIRUS e' il tuo nuovo romanzo uscito per la PULP EDIZIONI. Di che si tratta?
. Virus è una critica feroce alla televisione odierna ma nel mio stile. Il protagonista, imprenditore della televisione, si ritrova ostaggio di una donna in una stanza. Quattro mura, come i quattro lati della televisione. Davanti a lui una tivù e le immagini della sua vita. Da lì, tutta la storia che, come già detto, è importante leggere anche tra le righe, partendo proprio dalla copertina.
Quanto c'è della tua vita e delle tue esperienze nella tua scrittura?
. Per forza di cose c'è molto. Ma non delle mie esperienze, piuttosto dei miei gusti, delle mie scelte, ciò che scrivo è intriso della mia critica verso la società odierna.
Qualche considerazione sulla situazione delle editoria in Italia?
. Siamo l'unico paese che ha più scrittori che lettori e questo è "merito" soprattutto delle cosiddette case editrici a pagamento. Basta pagare e ti ritrovi il tuo bel libro da "regalare" ad amici e parenti o da vendere in libreria. In più, ormai, si tende a tradurre più che a valorizzare gli autori nostrani. E quando parlo di autori, parlo di scrittori, non di personaggi televisivi prestati alla scrittura. Ormai basta andare in televisione per diventare autori di best seller.
Progetti futuri?
. "Virus" ha visto la luce da cinque giorni, il progetto futuro più imminente è quello di farmi conoscere. Sono pur sempre un esordiente e deve essere questa la priorità. Poi verrà il resto.
Concludi come vuoi
.Ti ringrazio per lo spazio concessomi e ringrazio coloro i quali hanno già acquistato e acquisteranno "Virus".
http://www.canassacafe.blogspot.com/
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